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mercoledì 28 giugno 2023

Il "Calcio di Evoluzione": sintesi perfetta di due filosofie opposte.

Il "calcio di posizione" e il "calcio funzionale" potrebbero fondersi nel "calcio di evoluzione" e...superarsi!

Mi avvalgo di questo canale, per esporre una sorta di tesina tattica arricchita da suggerimenti di mercato derivati da osservazioni dirette di realtà calcistiche poco conosciute. Questo elaborato ha tratto beneficio da 48 anni di saggezza (o follia) critica appresa e dall'attenta analisi di diversi stili calcistici, inclusi quelli provenienti da contesti al di fuori dell'Europa. Essendo privo di esperienza professionistica nel calcio a undici, l'ho elaborato esclusivamente con l'intento di favorire l'incontro e la condivisione di idee, non potrei certo candidarmi a una panchina.

Poiché ho nutrito un profondo attaccamento alla Juventus del passato, quella che quando giungeva alle porte delle città, agli avversari pareva di sentire il rullo dei tamburi, mi propongo di illustrare un'ipotesi rivoluzionaria per la formazione degli undici titolari dei bianconeri. Mi auguro che gli spunti che seguiranno possano risultare utili anche ad allenatori di qualsiasi altra società.

A) IL "MODULO" E "IL FARE LA FORMAZIONE".

Il modulo prescelto e la decisione della formazione iniziale sono spesso questioni sopravvalutate: sono fermamente convinto che un allenatore debba adattare il sistema alle caratteristiche dei suoi campioni, al fine di consentire loro di esprimere appieno il proprio potenziale. Tuttavia, non si può scendere a compromessi sui criteri fondamentali e sulla filosofia di gioco, che sono essenziali per ottenere vittorie.

La flessibilità, al servizio del talento, contribuisce anche a una migliore gestione e coesione del gruppo (un aspetto in cui spicca Mr. Zidane), tuttavia, come un prezioso feedback inverso, una società calcistica costruisce i suoi successi attraverso la crescita dei giocatori, che devono essere valutati anche come individui, tralasciando l'acquisto di personalità problematiche sul mercato.

Alla luce di ciò, propongo un modulo 4-3-3 che, in fase difensiva, si trasforma in un 4-5-1 ma le stesse idee possono realizzarsi in qualsiasi modulo (3-5-2, 4-2-3-1, eccetera).

La formazione ipotizzata ha volutamente ridotto il peso salariale della Juventus rispetto al 2022/23:

Portiere: Perin; Difensori: Y.Atal, Danilo, Rugani, Parisi; Centrocampisti: Locatelli, Schouten (Rovella), Pogba; Attaccanti: Chiesa, Vlahovic, Kostic.

B) FASE DI COSTRUZIONE: IL PENTAGONO/QUADRILATERO DI COSTRUZIONE, OVVERO, LA LEZIONE DI MR. DINIZ (FLUMINENSE).

1) La fase di costruzione rispettando i canoni classici europei, può avviarsi mediante uno schieramento 2-4 davanti al portiere. Questo può essere ottenuto abbassando il regista difensivo (Schouten) e una mezzala. È importante evidenziare i due triangoli, uno sulla destra e uno sulla sinistra. Questa disposizione offre una base sicura per superare la pressione avversaria anche senza un'eccessiva partecipazione del portiere, il quale grazie a ciò non necessita di eccellere nel gioco di piedi. Pertanto, la scelta del portiere può essere basata esclusivamente sulla sua abilità tra i pali.

(Fonte immagine: Assoanalisti. De Zerbi e il 2-4* del Brighton).

Dobbiamo considerare la presenza di un terzo centrocampista intermedio tra gli altri due, il quale può offrire una soluzione aggiuntiva a distanza maggiore o spostarsi su un lato formando un vertice interno del "pentagono di costruzione" di stampo sudamericano, premettendo alla lateralità.

2) Come appena premesso la squadra può repentinamente optare per una costruzione di stampo sudamericano facendo giungere la palla a un terzino (Parisi) che sviluppa la fase dal basso mediante un pentagono di costruzione, una linea di gioco basata su un'occupazione asimmetrica del campo (rivoluzione mostrata da Mr. Diniz alla Fluminense). Quando il terzino riceve la palla, dovrà posizionarsi molto largo per ridurre il rischio di eventuali contropiede avversari, generati da errori di posizione (ispirandoci a Mr. Gasperini all'Atalanta).

[* Nel 2-4-1-3 di costruzione di Mr. De Zerbi, il coinvolgimento del portiere è narrato in modo "eccessivo" dai media.

Di norma i centrali difensivi, posizionati larghi, ricevono palla dal portiere ed attirano il pressing attraverso una serie di passaggi tra loro in relativa sicurezza! Prima che gli avversari possano rendersi pericolosi, la palla la indirizzano preferibilmente verso uno dei due mediani, rigorosamente sfasati per facilitare la risalita e per non dare riferimenti: grazie alla dinamica descritta i 2 centrocampisti dispongono di più spazio (la prima linea di pressing avversario è infatti avanzata!).

I mediani successivamente possono sempre appoggiare al terzino (il 2-4 compone infatti due triangoli) o al terzo uomo più distante. In caso di difficoltà, un centrale difensivo, può lanciare repentinamente al terzino lato debole o in avanti.

Se l'avversario infatti sale creando una insidiosa parità numerica (alla Mr. Klopp), la soluzione è effettuare un lancio da parte del possessore di palla. Il lancio viene diretto verso la punta o la mezzala avanzata (o trequartista), che si muovono all'interno dello spazio creato, mentre gli esterni salgono per creare situazioni di uno contro uno.

Si può scegliere quindi la costruzione dal basso in una forma più temperata con il portiere sollecitato limitatamente (del resto mica possiamo utilizzarlo da terzo uomo!) e la disposizione da me suggerita, la 2-4-1-3, è a mio avviso ideale.

Dal mio punto di vista, quando le condizioni lo permettono (assenza di pressing avversario), si può optare per una costruzione funzionale sudamericana durante la fase di costruzione dal basso, quella che sto per descrivere].

3) Il pentagono di costruzione nel "calcio funzionale" si sviluppa come segue:

Parisi, il terzino, si posiziona decentrato e più in alto rispetto ai centrali. Riceve la palla e trova alle sue spalle Rugani, il vertice basso del pentagono. Schouten e Pogba occupano le posizioni di vertici interni, mentre Kostic scende verso la palla per offrire una linea di passaggio come vertice alto. Durante il possesso palla, è importante mantenere rapidità e fluidità con continui cambi di posizione tra i giocatori interessati, guidati dalla ricerca di linee di passaggio dietro la difesa avversaria. Le linee di passaggio si creano sia verso la palla che via da essa.

Danilo e il terzino lato debole, Atal, si accentrano per fornire copertura e sono pronti a ricevere per un eventuale scarico, che potrebbe essere seguito da un lancio lungo (ad esempio da parte di Danilo) verso la punta. L'ala destra (in questo caso che il gioco si plasma sulla fascia sinistra) si abbassa in una posizione di norma appannaggio del terzino.

E' importante notare che chiunque può abbassarsi, per ricevere e impostare il gioco, soprattutto se dotato di talento, contribuendo così a ridurre la prevedibilità della manovra. Ganso il numero 10 della Fluminense e il suo compagno di squadra Jhon Arias sono frequentemente attori di questo dinamismo.

(Fonte immagine Sportellate.it: asimmetria aposizionale di Mr. Diniz al potere).

Man mano che la squadra si sposta verso l'area avversaria, il pentagono si trasforma in un quadrilatero (Parisi, Schouten, Pogba, Kostic). Rugani non si spingerà troppo in avanti, poiché i quattro giocatori saranno sufficienti per avanzare.

Il quadrilatero avrà sempre diverse opzioni a disposizione:

a) Integrarsi con un quinto elemento per tornare a formare un pentagono, aumentando così l'asimmetria funzionale. Questi potrebbe essere l'altra mezzala distante o una punta centrale. Non è escluso che queste figure "geometriche" possano anche espandersi o restringersi in mezzo al campo o temporaneamente incrementarsi nel numero di giocatori.

b) Sciogliersi e passare a un più sobrio possesso posizionale seguendo i principi del calcio posizionale (di cui è Maestro Mr. Guardiola al Manchester City), che comunque può sempre portare alla formazione di un quadrilatero (asimmetria) sull'altra fascia.

c) Cercare il riferimento o il movimento dell'altra mezzala, quella staccata dalla "figura geometrica" di costruzione (nell'esempio Locatelli).

d) Valorizzare il comportamento della punta centrale, che può partecipare alla manovra o cercare la profondità.

e) Cambiare improvvisamente gioco verso l'ala del lato debole, che nel caso specifico sarebbe Federico Chiesa.

4) È importante notare che la costruzione dal basso potrebbe non essere opportuna oltre il 75° minuto di gioco, secondo quanto mostrato da Mr. Sarri alla Lazio. In questa fase della partita, quando la squadra è sotto pressione o ha bisogno di gestire il risultato, potrebbe essere più vantaggioso adottare un approccio diverso. Un'opzione in stile anni '90 potrà infatti sempre essere la rimessa dal fondo del portiere stesso, indirizzata ai terzini tecnici o alle ali o alla punta centrale, che poi effettuerà un passaggio all'indietro o ai lati.

L'ecosistema presente sul campo di calcio si esprime attraverso figure geometriche (almeno triangoli), si adatta e si modifica in base alla filosofia tattica adottata, sia essa legata al calcio funzionale sudamericano o al calcio di posizione europeo. Nel calcio funzionale, i giocatori si muovono verso la palla, creando una densità asimmetrica soprattutto in fase avanzata. Questo approccio mira ad attaccare i reparti arretrati avversari in modo aggressivo e creativo prendendo spunto da allenatori come Mr. Diniz della Fluminense e Mr. Telè Santana della Nazionale brasiliana del 1982.

D'altro canto, nel calcio di posizione, come promosso da Mr. Guardiola, è la palla a muoversi verso i giocatori, che cercano di sfruttare gli spazi disponibili. In questa modalità, i giocatori tendono a trovarsi a distanza l'uno dall'altro, ma con punti di appoggio alle spalle per facilitare il possesso palla e la circolazione del gioco.

È evidente che l'approccio funzionale non si limiti esclusivamente alla fase di costruzione dal basso, ma abbia come scopo principalmente l'attacco ai reparti arretrati avversari. La fluidità e la capacità di adattamento tattico sono fondamentali per affrontare le diverse sfide sul campo e massimizzare le opportunità di successo. Sebbene per far fronte ad eventuali contropiedi l'approccio europeo possa sembrare più compatto perché simmetrico, rispetto alla forma più autentica ed originaria del calcio funzionale, è importante considerare che il passaggio del calcio funzionale più autentico al calcio di evoluzione può renderlo il sistema meno vulnerabile.

Infatti:

  1. 1) Il calcio funzionale "aposizionale", come definito da Mr. Diniz, è in grado di deformare significativamente le linee avversarie, che spesso non sono preparate ad affrontare tali alte dosi di asimmetria e una concentrazione di giocatori su un solo lato del campo. Questa strategia crea uno sbilanciamento tattico e sfrutta gli spazi generati per creare opportunità d'attacco.


  2. 2) La presenza di un grande numero di giocatori sull'esterno favorisce anche la riconquista immediata del possesso di palla in caso di perdita del possesso. La limitazione rappresentata dalla fascia laterale facilita il compito di pressione e di recupero palla, mentre la vicinanza tra i giocatori consente un'intesa e una comunicazione più efficace. Questo tipo di configurazione dà ai giocatori la sensazione di trovarsi in un'arena motivandoli: Socrates nelle sue parole su Mister Telé Santana rimarcava l'importanza del gruppo.


  3. 3) Un'applicazione ibrida o evoluta del calcio funzionale sudamericano potrebbe confermare la sua superiorità teorica. È importante considerare che in Sud America, dove la cultura calcistica è meno orientata all'atletismo senza palla, vengono utilizzate anche le vie centrali per l'impostazione del gioco funzionale. Tuttavia, le ripartenze dalla zona centrale rappresentano una naturale catapulta che può spedire gli avversari direttamente verso la porta avversaria tramite passaggi filtranti alle spalle delle linee difensive o lanci in profondità. Questa consapevolezza in termini di "lateralità" è visibile nella filosofia di allenatori come Mr. Palladino del Monza, che costruiscono azioni funzionali esclusivamente attraverso le fasce. Ed è proprio questa l'impostazione più accattivante del calcio aposizionale.

È interessante notare come Mr. Motta, allenatore del Bologna, si avvicini alla purezza del calcio funzionale sudamericano, ma allo stesso tempo abbia apportato delle modifiche intelligenti e tangibili per garantire un certo equilibrio nella strategia complessiva della squadra, soprattutto nelle fasi di non possesso e di transizione difensiva. Un elemento chiave per questa compensazione è la presenza di un giocatore intelligente e abile come Schouten nella zona centrale, in grado di sopperire a eventuali vulnerabilità difensive nella marcatura individuale. Questa scelta tattica contribuisce a garantire una maggiore coesione e solidità complessiva alla squadra.

4) Nel contesto del calcio funzionale, è possibile adattare la strategia alla situazione di gioco e trasformarla in un approccio di calcio di posizione europeo, se necessario. Oppure è possibile utilizzare il possesso orizzontale e difensivo per controllare il ritmo del gioco o per creare opportunità di attacco basate sul colpo del singolo.

5) I giocatori che non fanno parte del quadrilatero di costruzione hanno il compito di salire per coprire le aree del campo, riducendo gli spazi per gli avversari e prevenendo eventuali ripartenze. I difensori centrali e il terzino del lato debole si posizionano in modo da accorciare la squadra in fase di possesso, pronti a intervenire e offrendo ulteriori linee di passaggio oltre quella rappresentata dal vertice basso del quadrilatero. Il terzino del lato debole potrebbe anche fornire supporto all'ala in determinate situazioni.

6) La mezzala esterna al quadrilatero (Locatelli) si posiziona davanti ai difensori centrali, coprendo la zona interna del campo. In fasi molto avanzate, potrà posizionarsi al limite dell'area di rigore per offrirsi come tiratore da fuori.

7) L'ala del lato debole (Chiesa) seguendo i principi del gioco posizionale, si deve collocare in ampiezza per ottenere agevoli situazioni di uno contro uno. Questa situazione può essere sfruttata quando la squadra si avvicina all'area avversaria e le linee difensive avversarie sono sbilanciate sul lato forte. Questa strategia richiede allenamento e coordinazione durante la settimana. Tale giocatore avrà a volte anche il compito di alleggerire la squadra ricevendo palla.


È importante sviluppare il gioco su entrambe le fasce per fornire ai giocatori un'alta dose di autostima e coinvolgimento nel gioco (avere la palla tra i piedi e saperla giocare velocemente è fondamentale psicologicamente). Tuttavia, a seconda del contesto, può essere preferibile costruire la manovra più volte sul lato con più qualità e/o su quello dell'ala manovriera (Kostic), lasciando l'ala più verticale (Chiesa nel nostro esempio) sul lato debole.

Quando viene effettuato il cambio di gioco mentre la squadra si trova in zone non particolarmente avanzate, il vertice basso di centrocampo (Schouten) avrà l'opportunità di spostarsi sul lato opposto per sostenere la catena o il quadrilatero di gioco sulla nuova fascia. Si è visto fare spesso nel Real Madrid di Mr. Ancelotti nella stagione 2022/23. Schouten, in questa situazione si posizionerà quindi come vertice interno insieme a Locatelli rispetto ai due esterni Atal e Chiesa. È importante sottolineare come l'ala, prima del cambio di lato, contribuisca a occupare gli spazi vuoti in modo intelligente.

Parlando di flessibilità e di lateralità, la prima domanda che sorge spontanea è: "come si adatterebbe un Platini ai principi che promuovo se fosse nella nostra squadra?"

Il fatto che la costruzione del gioco, secondo la mia visione, debba esprimersi principalmente lungo le fasce laterali non rappresenta un ostacolo affinché la palla passi attraverso i piedi di un fuoriclasse come lui. Anzi, gli si può concedere la libertà di inventare, poiché il contesto è comunque organizzato (come dimostrato da Mr. Lippi con Zidane giocatore e da Mr. Ancelotti al Milan e al Real Madrid). All'interno di un quadrilatero Platini si esalterebbe (come accaduto a Paulo Ganso il numero 10 della Flu). Il "quadrilatero di costruzione", tuttavia, fornisce strumenti aggiuntivi per garantire che la squadra sia autosufficiente rispetto al talento individuale.


Una menzione particolare merita Arthur, attualmente calciatore della Juventus, che potrebbe raggiungere livelli di eccellenza come mezzala nel quadrilatero di costruzione.

C) L'ASSALTO.

  1. 1) Il quadrilatero d'assalto: Attaccando in modo asimmetrico, concentrato su un lato, si possono creare spazi sorprendenti e mettere in difficoltà le linee difensive avversarie disorientate da questa stranezza "geografica" (ma anche "storica" vedasi Brasile 1982!). I vertici del quadrilatero e gli altri giocatori possono sfruttare questa situazione per effettuare inserimenti, scambi di passaggi filtranti, inserimenti, percussioni in dribbling, triangolazioni, cross classici, cross "cutback", assist ad esempio alla mezzala staccata e tiri. Anche il terzino, che sembrava essere l'elemento più arretrato del quadrilatero, può trovarsi in posizione di attacco e mettere il portiere avversario in difficoltà (L'Ex Real, Marcelo della Fluminense, ad esempio).

  2. È importante interpretare le caratteristiche dei giocatori disponibili! Ad esempio, se si ha un falso 9 basso di statura, non si chiederanno frequentemente cross alti, mentre se si dispone di un giocatore dotato di abilità nel dribbling, si cercherà di sfruttarne la giocata.


  3. Clicca QUA per un esempio di "assalto funzionale".


  4. 2) La punta: Man mano che la squadra avanza nel campo avversario, la punta centrale può inserirsi nel quadrilatero, ma la sua principale funzione è quella di attaccare la profondità, specialmente nelle vicinanze dell'area avversaria.


  5. 3) La mezzala distante si posiziona al limite dell'area di rigore per liberarsi, ricevere e cercare il tiro (cercherà di stare in "zona luce").

  6. .

  7. 4) L'ala del lato debole, durante l'attacco alla difesa avversaria, deve posizionarsi in ampiezza per aprire ulteriormente una difesa avversaria già scomposta. A volte può anche decidere di accentrarsi per ricevere il passaggio dalla mezzala del lato debole, evitando però di farsi marcare. In questa posizione, può effettuare inserimenti, provare dribbling e tirare con maggiore efficacia. Un giovane talento come Bakayoko del PSV potrebbe risultare devastante in questo ruolo.

D) CONSIDERAZIONI GENERALI SULLO SVILUPPO DEL GIOCO.

La dinamicità del gioco del calcio non si presta a interpretazioni rigide delle linee di gioco sul campo. Durante i 90 minuti di una partita, si presentano una varietà di situazioni imprevedibili, molte delle quali possono essere sfruttate al meglio da un fantasista di talento. Parafrasando Mr. Spalletti, il calcio può anche essere fatto in modo semplice, ma se vogliamo ottenere risultati superiori e fornire strumenti aggiuntivi al talento individuale, la semplicità da sola non basta e rischia di esprimersi in mediocrità.

Il cosiddetto quadrilatero di fascia può essere volontariamente sciolto, consentendo alla squadra di espandersi in modo più convenzionale, magari attraverso una rete di passaggi da destra a sinistra. A volte, in modo sorprendente, Mr. Diniz permette ai giocatori di posizionarsi secondo linee rette per velocizzare i passaggi in sequenza, sfidando i dettami tradizionali.

(Fonte Immagine YouCoach: linee rette in campo).

In particolare, quando diventa evidente che il possesso di palla non sta portando risultati da diversi minuti e anzi espone la squadra a rischi, l'opzione principale diventa un gioco posizionale più simmetrico cercando di occupare i mezzi spazi durante la fase di possesso, attraverso una distribuzione più omogeneo nelle cinque aree del campo: interno, mezza destra, mezza sinistra, laterale destra e laterale sinistra (come fa Mr. Guardiola al Manchester City). Quando la squadra acquisisce fiducia, si può chiedere ai giocatori di correre negli spazi vuoti per ricevere il pallone, occupando quelle zone che spesso si creano in modo imprevedibile e disordinato (indipendentemente dal fatto che siano mezzi spazi o meno, come fa Mr. De Zerbi al Brighton). In questo modo, la squadra diventa più imprevedibile, anche se si concede qualcosa in termini di ordine e vulnerabilità.

Una linea di gioco affascinante che incrementa ancor più la varietà di linee di gioco, è quella dove il terzino in possesso palla si accentra per portare con sé il centrocampista di fascia che lo sta marcando, liberando così l'ala davanti a lui. Ciò è molto agevole contro formazioni che marcano a uomo in mezzo al campo. In questo modo, l'ala temporaneamente non sarà interessata da un raddoppio difensivo. Questo è un movimento tipico del calcio praticato da Mr. Klopp al Liverpool e da Mr. Pioli (Milan), che favorisce l'organizzazione offensiva posizionale della sua squadra, trasformando lo spazio in tempo.


Una opzione che può servire in talune situazioni è l'utilizzo del possesso dal basso per mettere in difficoltà l'avversario. Un difensore centrale con buone capacità di lancio può servire improvvisamente e con precisione l'attaccante, sfruttando la profondità. Similmente è possibile adottare una strategia di contropiede, avvalendosi di un centrocampista centrale abile nel lancio (un centrocampista che apprezzo per la sua completezza è Nicolò Rovella del Monza, di proprietà della Juve).

Quando si opta per il contropiede, è fondamentale avere strategie che lo favoriscano, e il pressing di squadra diventa una componente chiave. Personalmente, apprezzo l'uso dei contropiede su tre linee, come praticato da Mr. Mourinho, che coinvolgono, ad esempio, la punta, un'ala o un esterno e una mezzala. Queste situazioni richiedono allenamenti specifici durante le sessioni settimanali.

In alcune situazioni eccezionali, non è un disonore "mettere il pullman davanti alla porta", tuttavia, è importante sottolineare che anche questo approccio richiede allenamento sulle coperture, gli intercetti e non limitarsi solo al contrasto.


E) FASE DIFENSIVA.

Dal mio punto di vista, l'adozione del pressing alto dipende da diverse situazioni:

a) Per indirizzare la manovra avversaria verso i lati del campo dove teoricamente è meno efficace.

b) Quando la squadra si trova in uno stato di fiducia.

c) Se l'avversario ha difensori centrali con minor abilità di piede.

d) Quando è necessario pareggiare la partita.

Tuttavia, in condizioni normali, il pressing inizierà leggermente oltre il centrocampo, a una distanza di circa due metri.

Centrocampo a 5:

  1. 1) La linea di centrocampo a cinque composta da Chiesa, Locatelli, Schouten, Pogba e Kostic deve essere aggressiva, cercando di recuperare palla e anticipare gli avversari sulle linee di passaggio. Personalmente, non sono favorevole alla marcatura a uomo in mediana. Sebbene la marcatura a zona possa essere superata in termini di "tempo", quella a uomo presenta l'effetto collaterale di concedere lo "spazio" (apertura di spazi).


  2. 2) Se l'avversario avanza sulla nostra trequarti di campo, si può optare per una difesa meno intensa, concentrandosi sulle linee di passaggio e sulle coperture, uscendo sul portatore anziché cercare di strappare la palla con continui contrasti fisici e intensi "corpo a corpo". È consigliabile avere più giocatori nella zona centrale per spingere l'avversario verso i lati. Le mezzali, comunque, devono essere pronte a fare la diagonale verso la fascia.


  3. 3) Nel caso di un difensore che si trovi in un confronto individuale contro un'ala avversaria, è importante stringere gli spazi con il terzino che accorcia (non si concede la palla scoperta), tuttavia prima di affrontare il contrasto fisico, il difendente deve temporeggiare arretrando. In questo modo, il difensore centrale può coprire lo spazio senza uscire dall'area di rigore. È anche una buona scelta che la mezzala più vicina si posizioni tra il terzino e il difensore centrale. Questa decisione consente al terzino del lato debole di avere una maggiore libertà di movimento laterale e riduce l'esposizione della squadra a eventuali incursioni avversarie.

Ritmi costantemente bassi non sono stimolanti e non portano ai risultati desiderati a livelli competitivi, ma in squadre che sono abituate a mantenere ritmi di gioco elevati la scelta di adottare un mix tra pressing asfissiante e pressione meno intensa non solo riduce la vulnerabilità difensiva, ma mira anche a preservare le energie mentali, oltre a quelle fisiche, nel lungo periodo. Ritmi sostenuti fanno crescere i giocatori ma non possono essere l'unica strada per eccellere. È importante ricordare che la vocazione a un brillante possesso può essere fonte di motivazione e crescita per i giocatori, oltre a favorire il loro affiatamento.

Difesa a 4:

La linea difensiva è composta da quattro difensori, con Atal, Danilo, Rugani e Parisi. I difensori si posizionano in modo lineare, stringendosi per garantire maggiore compattezza e coprire eventuali tentativi di penetrazione centrale. Davanti a loro, ci sono cinque giocatori, e gli esterni di questi cinque possono allargarsi sulla fascia. Nel caso in cui un avversario riesca a superare la linea del centrocampo, il difensore più vicino si sgancia dalla linea difensiva per annullare lo spazio tra il portatore di palla e la porta e marcarlo sostenuto dagli altri colleghi di reparto (marca/copri). Questo movimento mira a garantire una copertura efficace e a ridurre le possibilità di pericolo per la squadra.

Transizione offensiva: 

  1. 1) Quando la difesa avversaria è già ben organizzata, è importante consolidare il possesso di palla per poi organizzare in modo strutturato la fase offensiva. Questo permette alla squadra di costruire azioni di attacco più efficaci, cercando di sfruttare gli spazi e creando opportunità di concludere a rete. Mantenere il possesso consente di controllare il ritmo del gioco e di mettere sotto pressione la difesa avversaria, cercando di trovare varchi per superarla.


  2. 2) Quando la difesa avversaria non è ancora ben organizzata, può essere opportuno sfruttare una rapida ripartenza in attacco. Questo può avvenire in diverse modalità, inclusa l'attacco diretto con un singolo giocatore che affronta la linea difensiva avversaria, il ricorso a triangolazioni e dribbling per superare gli avversari, o anche attraverso un lancio preciso verso un attaccante esterno o una mezzala in profondità, con la punta che offre supporto. Questo tipo di transizione rapida può cogliere impreparata la difesa avversaria e creare situazioni di pericolo in attacco.

Transizione difensiva: 

  1. 1) Quando la squadra perde palla nelle zone offensive, è importante attivare immediatamente un aggressivo "Gegenpressing", seguendo l'approccio di Mr. Klopp. Questo significa cercare di impedire alle avversarie di trovare linee di passaggio libere, mettendo pressione sui portatori di palla e cercando di riconquistare il possesso nel minor tempo possibile. Una riconquista immediata della palla in queste situazioni può offrire un'ottima opportunità di attaccare e creare pericoli per la porta avversaria.


  2. 2) Nelle zone più arretrate del campo, la squadra rinuncia al Gegenpressing. Il giocatore più vicino al portatore di palla avversario cercherà di coprirlo strettamente per evitare che possa sfruttare la "palla scoperta" e creare pericoli. Nel frattempo, il resto della squadra si organizzerà in modo ordinato, coprendo le linee di passaggio e posizionandosi adeguatamente per contrastare eventuali azioni offensive.


  3. 3) In alcune situazioni particolari, può essere opportuno ricorrere al fallo tattico, seguendo la via che fu esaltata da Mr. Sacchi. Questo significa commettere un fallo strategico quando l'opzione di difendere regolarmente è eccessivamente rischiosa. Tuttavia, è importante notare che il fallo tattico comporta normalmente l'assegnazione di un cartellino da parte dell'arbitro.

F) CONCLUSIONI:

Un aspetto fondamentale della mia idea di calcio è il movimento senza palla, come ad esempio lo smarcamento del terzo uomo, al fine di creare linee di passaggio e accelerare la manovra, poiché più ci si avvicina alla porta avversaria, più gli spazi si riducono. In questo contesto, ogni giocatore in campo, in ogni fase della partita, deve essere mentalizzato, non può permettersi di rimanere passivo, ma deve utilizzare costantemente l'intelligenza e chiedersi: "è più opportuno smarcarmi o effettuare una copertura preventiva per intercettare o anticipare l'avversario nel caso in cui perdiamo il possesso?". Questo sottolinea ancora una volta l'importanza di avere giocatori responsabili e ben assortiti, oltre a preferire un leader tecnico e/o carismatico per ciascun reparto, in modo da garantire esperienza nelle fasi cruciali delle partite (nel mio esempio, senza dubbio Danilo, Pogba, Chiesa e Vlahovic ricoprono tali ruoli). Il preparatore atletico ideale per un calcio del genere sarebbe il Professor Pintus: si richiede un'intensità ideologica (come dimostrato da Mr. Conte), e sebbene durante una partita non sia necessario mantenere tale livello di intensità per tutti i 90 minuti, è fondamentale mantenere una mentalità disposta al sacrificio. Solo grazie allo spirito di abnegazione in allenamento si possono interiorizzare i corretti sincronismi.

L'osservazione della formazione proposta inizialmente rivela la mia preferenza per la tradizione tedesca, mentre mi discosto parzialmente da quella spagnola. Infatti, prediligo una squadra che non sia composta esclusivamente da giocatori ipertecnici, ma che in contesto molto tecnico includa anche centrocampisti esplosivi, abili nel gioco aereo (come ad esempio Pogba) e nelle percussioni. Prendendo ad esempio il Napoli 2022/23 di Mr. Spalletti, si può apprezzare un centrocampo splendidamente assortito con Lobotka, Anguissa e Zielinski. Nel mio centrocampo ideale, rispettando le caratteristiche dei giocatori, è fondamentale anche un solido bagaglio di competenze difensive.

La mia proposta si basa sull'evoluzione del calcio funzionale/aposizionale, cercando di mitigarne gli eccessi e integrandolo. Riconosco che nel panorama mondiale attuale non esiste ancora un mix che consideri in modo intelligente tutte queste diverse influenze. Tra gli allenatori affermati che si avvicinano a quello che propongo come "Calcio di evoluzione" cito Mr. Ancelotti e Mr. Spalletti tra gli emergenti sicuramente Mr. Motta, Mr. Palladino ed anche Mr. Tudor.

(Fonte immagine La Gabbia di Orrico: esempio di calcio asimmetrico funzionale di Mr. Palladino).

L'implementazione di questa impostazione richiede allenatori di altissimo livello, ovvero che siano in grado di costruire (i cosiddetti "costruttori") e sviluppare il gioco, considerando tutte le influenze tattiche senza pigrizia e adattandosi alle diverse situazioni.

La mia visione ricerca una integrazione tattica avanzata, che incorpori elementi da diverse culture calcistiche, in modo da creare un modello di gioco completo e adattabile.

Come la variabilità intraspecifica permette a una specie di superare "crisi adattative" e di autoconservarsi, similmente il calcio di evoluzione ha come caratteristica (i caratteri sono fondamentali per il successo riproduttivo e la sopravvivenza) un alto tasso di "variabilità interna", un fattore che potrebbe rivelarsi determinante.

G) CONSIGLI PER GLI ACQUISTI.

Giunge al termine il mio scritto con alcune osservazioni che ho condiviso con alcuni ossevatori:

Alcuni dei giocatori menzionati sono ancora poco conosciuti, altri sono sull'orlo dell'esplosione e vi sono anche coloro che, nonostante ciò che di buonissimo hanno dimostrato sul campo, restano nell'ombra pur essendo nel nostro campionato. Le stelline che li accompagnano rappresentano la loro reale forza, secondo il mio punto di vista, tenendo conto dell'adattabilità al nostro contesto calcistico, del loro attuale stato di crescita e delle prospettive future.

Vorrei inoltre sottolineare i nomi in neretto si distinguono come potenziali fuoriclasse, e in corsivo, suggerisco opzioni di acquisto in termini crescita potenziale e rapporto qualità-prezzo:

Bakayoko (Ala Dx, PSV, 20 anni) *****.

Wirtz (Trequartista, Leverkusen, 20 anni) *****

Schouten **** (Regista difensivo, Bologna, 26 anni). Può tendere all'eccellenza se accompagnato da mezzali tecnicamente superiori alla media.

Veerman (Regista tecnico/Interno, PSV, 25 anni)*****.

Sangaré (Mediano, PSV, 25 anni) *****

Zirkzee (Mezzapunta, Bologna, 22 anni) **** perfetto se si gioca con due punte e in un "Albero di Natale". Può crescere moltissimo.

Szsoboszlai (Trequartista, Lipsia, 23 anni) *****

Y. Atal (TD, Nizza 27 anni)**** perfetto in una difesa a 4.

Doku (Ala Dx, Rennes, 21 anni) **** dovrebbe maturare sotto l'aspetto dell'ordine.

André (Volante, Fluminense, 22 anni) ****.

Alexsander (Mediano/terzino sx, Fluminense, 20 anni) ****.

Arthur (Interno, Juventus, 27 anni)****  sarebbe un errore cederlo.

Villasanti (Mediano, Gremio, 26 anni) ***. Somiglia un Bentancur brevilineo ma è paraguaiano.

Spence (TD offensivo, Rennes/Tottenham, 23 anni) ***.

Faes (DC, Leicester, 25 anni) ***.

J.Onana (Regista difensivo, Lens, 23 anni) ***.

Doekhi (DC, Berlino, 25 anni) ***.

P.Joly (TD, Auxerre, 23 anni)***.

Arias (Ala Dx associativa, Fluminense, 26 anni) **** (non sono del tutto convinto che possa adattarsi a un campionato estremamente fisico come quello italiano ma il colombiano ha davvero molto talento ed è un prodigio associativo). 


(Fonte immagine: Lance. Il bomber Cano e il funambolico Jhon Arias)

Nutrendomi di fiducia nel pensare di poter essere stato da spunto per qualche famoso Mister, grazie per l'attenzione.

(In foto...io!).

E nel solco di 48 anni di juventinità e di rincorsa alla Coppa dei Campioni, pur cambiando continente non poteva parallelamente materializzarsi un sogno altrettanto ossessivo: la Copa Libertadores da conquistare con la "Flu" di cui sono recentemente diventato tifoso sfegatato!



*Pace all'Anima di alcune persone che ho citato  e che adesso solcano forse altri campi.

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Fonti consultate:

http://www.rojadirecta.eu/

https://lagabbiadiorrico.com/2023/01/18/stile-palladino/

https://assoanalisti.it/analisi-tattica-come-gioca-il-bologna-match-analysis-di-thiago-motta/

https://www.transfermarkt.it/

www.youcoach.it

www.sportellate.it

https://www.dentroriodejaneiro.it/cultura-di-rio/futebol-carioca.html

https://www.fluminense.com.br/site/

https://www.folhadointerior.com.br/









 




L'Orso Osserva: Karlsson al Bologna.

Tra un anno sarà in un grande club. Nome: Jesper Karlsson. Ruolo: ala sinistra di piede destro, 179 cm. Nazionalità: svedese. Età 25 anni. A...